Il fortepiano è il primo nome utilizzato per indicare il pianoforte.

Nato intorno al 1700 dall’italiano Bartolomeo Cristofori divenne subito lo strumento preferito dai compositori del periodo.

La sua forma era molto simile al clavicembalo, al suo interno non vi erano rinforzi metallici e il suono veniva prodotto da dei  martelletti ricoperti di pelle che percuotevano la corda.

Il fortepiano non può essere considerato come uno strumento primitivo successivamente perfezionato sino ad arrivare appunto al pianoforte, in quanto il fortepiano fu perfettamente funzionale ai musicisti e alle esigenze dell’epoca del suo maggiore splendore. E’ in questa ottica che negli ultimi cinquanta anni il rinnovato interesse per una lettura filologica della produzione musicale del periodo classico e romantico ha portato alla riscoperta, alla rivalutazione e al recupero del fortepiano non più e non soltanto come reperto museale. ma come strumento della musica.

Il fortepiano utilizzato è una copia di Johann Andreas Stein (1728-1792) costruito da Bizzi nel 2010. Questa non è una copia di un particolare modello storico di Stein, ma piuttosto una combinazione di buone soluzioni trovate su differenti fortepiani usciti dalla fabbrica di Stein. La novità presente nei suoi strumenti sta nella meccanica a contraccolpo con scappamento dove il martelletto è montato in una forcola vicino all’estremità posteriore del tasto.